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Tassi di interesse negativi? Penalizzati più i clienti che le banche!

Tra gli elementi che vengono considerati quando si svolge l’attività di Consulenza Patrimoniale ci sono anche la ricchezza liquida ed i depositi familiari e dell’azienda.

In quale scenario ci stiamo muovendo oggi?

Il tasso di interesse applicato dalla Banca Centrale Europea ai depositi degli Istituti di credito è negativo (è arrivato a -0,5%) ed è innegabile che questa situazione si traduca in un costo elevato per il sistema bancario. A dire il vero, nelle sue intenzioni, la BCE non avrebbe voluto penalizzare le banche ma incentivare la ripresa economica, scoraggiando l’utilizzo dei depositi di liquidità e stimolando gli operatori del credito a finanziare maggiormente i consumatori ed il mondo produttivo.

Invece, un po’ per la debolezza strutturale dell’economia italiana ed un po’ per il sopraggiungere della pandemia, la liquidità è rimasta dove era, anzi ha avuto un notevole incremento e, come si legge nella rubrica Finanza e Mercati de “Il Sole 24 ore”, oggi in Italia ha toccato il record di 1.746 miliardi di euro. In questo contesto, la banca citata nell’articolo sta intimando addirittura la chiusura dei conti con liquidità superiore a 100 mila €, a meno che i clienti non stiano utilizzando prodotti di investimento o di finanziamento. Questa iniziativa è successiva a quella di Unicredit che, a partire da luglio dello scorso anno, ha introdotto sulle giacenze superiori al milione di euro un costo dello 0,50% annuo per i nuovi clienti imprenditori.

Altre banche, invece, hanno cercato di bilanciare i maggiori costi sostenuti per il parcheggio della liquidità presso la Bce con il trasferimento sui clienti di una parte di quegli oneri. In pratica, lo scenario dei tassi negativi si sta concretizzando, indirettamente, attraverso l’innalzamento dei costi di gestione del conto corrente e di altri servizi, con commissioni più elevate per le operazioni eseguite e, talvolta, prendendo a pretesto i maggiori oneri sopportati dalla Banca per sostenere il Fondo Interbancario di garanzia e tutela dei depositi!

Se pensiamo che a tutto ciò si potrebbe aggiungere, per arginare la crescita del nostro debito pubblico, anche un provvedimento di tassazione della liquidità dei conti, modello patrimoniale del 1992 del Governo Amato, il consiglio rimane sempre lo stesso: ricercare, ove possibile, soluzioni di investimento!